Capodanno a New York :)

Hei ragazzi, oggi volevo proporvi questo film in tema con le feste da guardare insieme a tutta la famiglia comodomente sul divano. E’ incentrato su diversi avvenimenti che accadono tutti nella notte di capodanno. Per facilitarvi il compito inserisco qui il link per guardarlo. 🙂

http://www.cb01.pw/capodanno-a-new-york-hd-2011/

Vi lascio qui una delle frasi più rappresentative del film che mi ha colpito tantissimo.

“Prima che stappiamo lo champagne, festeggiamo il nuovo anno, fermiamoci a rifilettere sull’anno che è appena passato per ricordarci sia i nostri trionfi che i nostri fallimenti e anche le promesse fatte e infrante… le volte che ci siamo aperti per vivere grandi avventure o ci siamo chiusi in noi stessi per paura di essere feriti. È questo il significato del capodanno, avere un’altra occasione, l’occasione di perdonare, di fare meglio, di fare di più, di dare di più, di amare di più e di smetterla di pensare alle conseguenze, cominciare finalmente ad accettare quello che verrà. Ricordiamoci di essere buoni l’uno con l’altro, gentili l’uno con l’altro e non solo questa notte ma tutto l’anno!” ❤

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Film di Natale :)

Ciao ragazzi oggi volevo parlarvi di un argomento un pò diverso, i miei film di Natale preferiti che amo guardare sopratutto in questo periodo.

Al primo posto c’è sicuramente “Un amore sotto l’albero” . La storia del film ruota intorno a cinque sconosciuti collegati tra loro da una serie di eventi che accadono alla vigilia di Natele. Rose è un’editrice divorziata che si prende cura della madre affetta dalla malattia di Alzheimer . Nina e Mike sono una giovane coppia in procinto di rompere per via della gelosia di lui. Artie è un cameriere anziano, che ripensa ad Angelina, la sua defunta moglie ad ogni Natale. Infine Jules è un ragazzo che deliberatamente si ferisce le mani per poter passare le feste al pronto soccorso, l’unico posto in grado di riportargli momenti felici della propria infanzia.

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Al secondo posto c’è ” A casa per Natale” . Il giovane studente Jake Wilkinson, che vive in California, deve attraversare quasi tutti gli Stati Uniti, per raggiungere per Natale i propri familiari, che vivono dall’altra parte del Paese (a New York) e che lui non vede da tempo: se ci riuscirà, avrà in regalo dal padre una Porsche. Al momento di partire, offre un passaggio alla sua ragazza Allie, ma un suo compagno, Eddie, geloso di lui, gli fa un dispetto per sottrargliela e accompagnarla fino New York con l’aiuto dei suoi amici: gli incollano addosso un vestito da Babbo Natale e lo abbandonano in mezzo al deserto, costringendolo a compiere un difficoltoso viaggio per riprendersi Allie e arrivare a casa in tempo per la Porsche.

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Al terzo posto c’è sicuramente “Santa Clause è nei guai” . Carol, la moglie di Santa Claus, rimane incinta. Ma Babbo Natale confuso e disperato anche per la visita della sua ex-moglie e dei suoceri si spaccia per un giocattolaio in Canada insieme ai suoi elfi facendoli passare per bambini-giocattolai canadesi. Ma il malvagio Jack Brina trama per il posto di Babbo Natale e con un inganno riesce a impossessarsi della pallina di neve di Babbo Natale, facendogli dire:”Vorrei non essere mai diventato Santa Claus” e insieme si ritrovano alla notte in cui Scott divenne Santa Claus, riesce ad indossare il vestito e diventa Santa Claus. Il vero Santa Claus invece si ritrova intrappolato in un futuro alternativo in cui lavora in ufficio senza l’ombra di un qualche rapporto sentimentale. Dopo qualche minuto, chiede ad un suo assistente che cosa ne è stato della sua famiglia, ed egli gli risponde che lui non ne parla mai. Ritorna a casa e scopre però che il Polo Nord non è diventato altro che una noiosa fabbrica di giocattoli anche molto costosi. Tuttavia grazie ad un ingegnoso piano in cui, convince la sua ex figlia a impossessarsi della pallina di neve di Santa Claus, Jack Brina se ne accorge e prende al volo la pallina, ma Scott, ha la registrazione della voce di Jack che dice: “Vorrei non essere mai diventato Santa Claus” e insieme si ritrovano di nuovo alla prima notte, ma questa volta Scott è pronto è riesce a trattenere Jack Brina, lasciando che il tempo riprenda il suo corso.

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Ultimo ma non meno piacevole ” The Christmas hope”. Dopo la recente perdita del figlio Sean, un personaggio minore in the Christmas Blessing -Patty Addison (Madeleine Stowe) si dedica alla ricerca di case per i bambini bisognosi. La perdita di Sean ha teso il rapporto di Patty con il marito Mark, un pilota di linea. Ma essi si riconnettono emotivamente quando prendono in Emily, a 9 anni, orfano in un incidente stradale simile a quello che ha ucciso Sean. Allo stesso tempo, il dottor Nathan Andrews-il un carattere che collega l’intero film trilogia-sta cercando di trovare i genitori di un ragazzo che è morto al pronto soccorso, e Mark sta cercando di aiutare uno degli amici di suo figlio. Entro la fine del film, tutte le tre storie si intrecciano come tutti cercano Emily, che è scappato.the_christmas_hope_filmposter

Spero che questi  film natalizi piacciono anche a voi, e che li guardiate insieme a me in questo periodo di feste tra un panettone e l’altro 🙂 ❤

Monologo sulla vita!

Ciao ragazzi, oggi volevo condividere un monologo sulla vita. Qualche anno fa ho partecipato a un corso di recitazione, mi è piaciuto davvero tanto. Ho provato tante sensazioni, emozioni, un’esperienza davvera indimenticabili. Uno dei monologhi più belli che ho recitato è stato proprio questo di Big Kahuna. Inserisco qui il link così potrete ascoltarlo e perchè no provare a recitarlo 😉 🙂

Call it Magic

I Coldplay sono un gruppo alternative rock britannico formatosi a Londra nel 1997. La band è composta da Chris Martin, voce,pianoforte e chitarra acustica, Jonny Buckland, chitarra elettrica, Guy Berryman, basso, e Will Champion, batteria.

Qui vi riporto un pezzo dell’inizio della canzone:

Call it magic, call it true
I call it magic, when I’m with you
And I just got broken, broken into two
Still I call it magic, when I’m next to you

Chiamatela magia, chiamatela verità
Io la chiamo magia, quando sono con te
E anche se sono rotto, spezzato in due
La chiamo ancora magia, quando sto vicino a te

 

Manuale d’amore 2

Ciao ragazzi, oggi volevo condividere con voi questo monologo del film “Manuale d’amore 2”, un monologo da brividi, uno dei più famosi di Carlo Verdone e uno dei miei preferiti.  Il film è suddiviso in 4 episodi che hanno come argomento principale vari aspetti dell’amore. I 4 episodi sono legati l’uno all’altro dal filo conduttore di una trasmissione radiofonica e dalla voce del DJ Fulvio, interpretato da Claudio Bisio. I 4 temi di ogni storia sono: Eros, la maternità, il matrimonio e l’amore estremo.

Guardatelo 😉

STOP VIOLENCE

 

Oggi volevo condividere con voi questo tema “La violenza sulle donne “, sempre presente ogni giorno nella nostre vite. Venerdi 25 Novembre è la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e qui voglio presentare alcune citazioni, frasi sulla violenza e contro la violenza.

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“Scambiamo tutto per amore, mentre l’amore con la violenza e le botte non c’entra un tubo. L’amore, con gli schiaffi e i pugni, c’entra come la libertà con la prigione. Un uomo che ci mena non ci ama. Mettiamocelo in testa. Salviamolo sull’hard disk. Vogliamo credere che ci ami? Bene. Allora ci ama MALE. Non è questo l’amore. Invece noi ci illudiamo di poter cambiare le cose, di poter correggere gli uomini maneschi, di riuscire a farli crescere anche quando gli si è bloccato lo sviluppo, e scalciano e urlano come bambini capricciosi. Solo che sono bambini alti uno e ottanta, con le spalle da gorilla e le mani che sembrano vanghe. Non illudiamoci mai, mai e poi mai, di poterli cambiare, o che possano cambiare per amore nostro. Anche se piangono come vitelli e dicono che non lo faranno più. Non caschiamoci e chiediamo aiuto il prima possibile. E se una figlia ha un fidanzato così, prendiamola, impacchettiamola e riportiamola a casa.”

(Luciana Littizzetto)

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“Viviamo in un mondo in cui ci nascondiamo per fare l’amore, mentre la violenza e l’odio si diffondono alla luce del sole”.

                                                                   (John Lennon)

E qui concludo con un bellissimo dialogo di Roberto benigni!

Ricordati di guardare la luna

Hei, oggi volevo condividere con voi questo film tratto da Nicholas Sparks “Ricordati di guardare la luna”, parla di John Tyree un ragazzo ribelle, che vive assieme al padre, con il quale ha un rapporto tormentato. Per placare la sua inquietudine adolescenziale, John decide di arruolarsi nell’esercito. Tornato a casa in licenza, John passa la maggior parte del suo tempo a praticare surf. Un giorno, recuperando una borsa caduta in mare, conosce la bella Savannah Lynn Curtis.Tra i due ragazzi scatta subito il colpo di fulmine, trascorrendo ogni istante assieme, fino al giorno in cui John è costretto a ripartire. Dal quel momento John e Savannah si ripromettono di tenersi in contatto scrivendosi appassionate lettere d’amore.

Dopo un anno John sta per tornare a casa per vivere serenamente la sua storia d’amore con Savannah, ma gli attentati dell’11 settembre 2001 gli faranno cambiare progetto. Decide quindi di riconfermare la ferma per altri due anni, continuando il rapporto epistolare con Savannah. Quest’ultima però risente della lontananza e spinta dal bisogno di aiutare l’amico Tim e il figlio autistico decide di lasciare John per sposare Tim.

Poco tempo dopo aver ricevuto la lettera in cui viene lasciato, John viene ferito in Afghanistan. Dopo tre mesi di ospedale in Germania, essendo ancora innamorato inevitabilmente di Savannah, decide di restare nell’esercito per fare carriera. Tornerà a casa solo nel 2007, da sergente, poiché il padre è stato colpito da ictus. Trascorre con lui gli ultimi giorni prima della morte, per poi andare a trovare Savannah. Qui scopre che Tim ha un linfoma in fase terminale e che Savannah non ha più soldi per poter sottoporre Tim a cure sperimentali contro il tumore. Scopre anche, proprio grazie a Tim, che lei lo ama ancora e capisce che la scelta di lasciarlo non è stata semplice, ma dettata dal fatto che lei volesse aiutare Tim, che la amava da tempo, e per dare una madre al figlio autistico. John decide allora di vendere la preziosa collezione di monete del padre e fa una donazione anonima a Savannah, per poter dare qualche mese in più di vita a Tim.

Torna quindi nell’esercito dicendo addio a Savannah, nonostante sia palese ad entrambi il sentimento di amore che ancora li lega profondamente. Una lettera di Savannah informa John che Tim è mancato. I due si incontrano per non lasciarsi più.

Ora guardate questo piccolo video:

 

 

Buongiorno principessa…

Salve ragazzi, buongiorno! Oggi volevo condividere con voi questo spezzone del film ” La vita è bella” di Roberto Benigni, uomo, attore, comico e regista di grande successo.

Il film rappresenta una delle più celebri opere incentrate sullo scottante tema dell’Olocausto: in questo caso la storia viene esorcizzata ponendo l’attenzione sull’effetto che essa può avere su un bambino.

Guido Orefice è un uomo ebreo che, si reca dallo zio ad Arezzo con l’amico Ferruccio. Durante il tragitto, incontra una giovane maestra elementare di nome Dora, innamorandosene. Arrivato in città, viene ospitato da suo zio Eliseo dove Guido si mette a lavorare come cameriere. Quello stesso giorno avviene un litigio con Rodolfo.

Un giorno Guido, incontrando nuovamente Dora, scopre che è fidanzata con Rodolfo. Saputo che un ispettore scolastico ospite dell’hotel è convocato il giorno dopo in una scuola elementare per una lezione antropologica a favore della razza ariana, trova uno stratagemma per sostituirsi a costui, pur di incontrare Dora che insegna nella stessa scuola.

Il vero ispettore arriva quando la lezione ha già ormai ridicolizzato l’obiettivo iniziale e Guido, fuggito poi da una finestra, ha raggiunto il suo scopo. Una sera Dora, con i suoi amici, va a teatro, Guido la segue e, con un altro stratagemma, la porta via a Rodolfo. I due quella sera parlano a lungo e Guido le confessa infine il proprio amore per lei. Qualche sera dopo, proprio al Grand Hotel, Rodolfo è in procinto di festeggiare il fidanzamento ufficiale con Dora, la quale non è mai stata veramente innamorata di lui, ma costretta al connubio dalla madre: la donna quindi decide di contraccambiare i sentimenti di Guido e, al termine della serata, va via con lui, che entra nel ristorante sul cavallo bianco dello zio Eliseo, incurante che sul dorso dell’animale ignoti avessero scritto “cavallo ebreo” (è già incominciata infatti la discriminazione razziale). A Rodolfo non rimane che incappare nell’ennesimo uovo, stavolta un grande uovo di struzzo etiope coloniale che rovina sulla sua testa.

Guido e Dora si sposano e dal loro amore nasce Giosuè, la famiglia è ancora felice: Guido ha finalmente aperto una libreria ma, proprio il giorno del compleanno di suo figlio, i due, insieme con lo zio Eliseo, vengono catturati dai nazisti e caricati su un treno insieme con altri ebrei per la deportazione in un lager. Dora, giunta a casa con la madre  e trovati i segni della colluttazione, arriva in tempo alla stazione per chiedere ai soldati di guardia di salire anche lei sul treno, pur non essendo ebrea, per seguire il marito e il figlio: rivedrà di sfuggita suo marito soltanto in una occasione, all’arrivo al lager. Lo zio Eliseo, in quanto troppo anziano per lavorare, viene destinato subito alla camera a gas. Negli spogliatoi mostra un’ultima volta il suo contegno signorile, aiutando una donna delle SS a rialzarsi dopo che questa è scivolata, ricevendo in cambio un’occhiata di odio e rimprovero.

Pur di proteggere Giosuè dagli orrori della realtà, Guido sin dall’inizio del tragico viaggio in treno, racconta a Giosuè che stanno partecipando a un gioco a premi, in cui si dovranno affrontare numerose prove per vincere un carro armato vero. Si spaccia anche come interprete del comandante tedesco, per “tradurre” le regole del lager, imposte ai prigionieri, in un emozionante gioco. Col passare dei giorni Giosuè entra attivamente nel vivo del “gioco”, tra le cui “regole” c’era quella di rimanere nascosti nella camera riservata a suo padre e ad altri prigionieri, in realtà per evitare che, una volta trovato, fosse destinato alla camera a gas.

Durante una visita medica prima della camera a gas, Guido incontra nuovamente Lessing, il medico tedesco del Grand Hotel, che sei anni prima era rientrato a Berlino proprio per prendere parte alla soluzione finale nei confronti degli ebrei. Lessing, ora membro del Partito Nazista, lo risparmia dalla camera a gas, e gli offre il lavoro di cameriere ai tavoli di una cena degli ufficiali tedeschi. Guido si illude che il medico voglia mettere una buona parola per lui e per sua moglie, e riesce anche a far partecipare suo figlio, per sfamarlo dignitosamente, confuso tra gli altri figli di ufficiali nel tavolo a loro riservato. Grande sarà la sua delusione quando, quella stessa sera, il dottore lo chiamerà a sé soltanto per sottoporgli un assurdo indovinello a cui non trovava soluzione e per il quale era disperatissimo, facendo soltanto scoprire che era diventato pazzo per gli indovinelli. Padre e figlio, passando per il fumo del forno crematorio per non farsi scorgere, tornano al campo, dopo aver visto (solo Guido) una montagna di cadaveri ebrei scheletriti.

Una notte, all’improvviso, con la fine della guerra e dell’occupazione nazista, i soldati tedeschi cominciano freneticamente ad abbandonare il campo dopo aver fatto strage dei deportati rimasti. Guido riesce a nascondere Giosuè in una cabina dicendogli di giocare a nascondino e promettendogli di ritornare; mentre è alla ricerca della moglie si maschera da donna, e successivamente cerca di raggiungere il camion dove la tenevano prigioniera insieme con altre donne, dicendole di saltare dal camion ma fallisce e viene scoperto; viene portato dietro a un vicolo e, dopo aver fatto l’occhiolino a Giosuè (come segno di addio) viene fucilato da un soldato tedesco. Le scene finali del film mostrano come al mattino seguente il lager venga liberato dagli americani, mentre, presumibilmente, i soldati tedeschi rimasti vengono catturati.

Giosuè esce dalla cabina in cui era stato tutta la notte nascosto in silenzio ed è infine salvato da un soldato americano, che lo fa salire sul suo carro armato. Il bambino, convinto di aver vinto il premio finale, grida: “È vero!“, mentre guarda il carro armato. Il film si conclude quando Giosuè, accompagnato in spalla dal soldato che lo ha trovato, riconosce sua madre, che cammina nel gruppo di prigioniere liberate e finalmente la riabbraccia, gridando felice: “Abbiamo vinto!”.

Ecco uno spezzone del film 😉